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Perle scelte dalla redazione

Cose Così [tra le nuvole e la superficie delle onde]

Ti vedevo il rosa
nei colori inesistenti
 
un viola carico
sopra il mare
prima della tempesta.
 
 
Vene blu
[tra le nuvole e la superficie delle onde
arricciate
stropicciate di vento sopra]

Architetture (17)

“O semplicemente siamo predestinati al male,

e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?
Antonella Anedda

 

A mia discolpa
posso (a)scrivere poco.
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Una lama di pensiero...

Non so amare il silenzio
quel ghigno beffardo
che preclude l'orizzonte,
sul crinale di un'emozione
vivo attimi d'immenso
ma la Luce di un ricordo
non basta a scaldare il cuore,
dirti che mi manchi è poco
e nella consapevolezza
che una rosa
non può vivere nel deserto
chiudo i miei petali e

E' solo paura

Quando resti appeso all’ultimo moncone di speranza,
mentre intorno a te Gerico crolla con un fragore sordo
e socchiusi gli occhi non resta che acconciarsi al buio,
quando il corpo dondola disarticolato come scheletro
che danza una oscena tarantella sul molo e le ombre

illusione

 I sogni s'infrangono
sugli scogli della vita
dure e taglienti verità
sommerse in questo
spumeggiar di essere noi
nel tingere la realtà
al susseguir dei giorni
in ombre del futuro
fino a dare
ai colori del tramonto

qualcosa ancora di noi ..

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Ci toglieranno anche il nome:
e se vorremo conservarlo,
dovremo trovare in noi la forza di farlo,
di fare sì che dietro al nome,
qualcosa ancora di noi,
di noi quali eravamo, rimanga.

A ciascuno il suo peso

Passò di li il vecchio stanco, curvo sotto il peso della bisaccia polverosa
occhi puntuti come spilli dalla capocchia color di cielo ci attraversarono
come laghi calmi e sereni che rimandavano stupiti le nostre angosce 
si fermarono nei nostri un attimo lungo una vita e ci ritrovammo nudi.
 

La mia donna

Vorrei odiarti
ma al primo sorriso strappato
gli occhi si stupiranno
conoscerti dai ninnoli ai capelli arruffati
lingua e mano sprofondarsi nei mari densi del pensiero
riuscire a farne trasparire la metà
che l’abbandono fosse
soltanto l’ammutolirsi del respiro

La giostra chiusa

E adesso che fai?
Adesso che sono io
a dirigere il gioco.
Hai perso.
Lo leggo nel tuo sguardo
che trabocca di bile.
Cosa fai adesso?
E' inutile che aggrotti le ciglia
per costringermi all'angolo.
Non funziona.
Non funziona più.

Dopo

Esploderanno i sensi,
ci troveranno già ubriachi,

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