Scritto da © woodenship - Lun, 10/12/2018 - 18:47
... ci scottiamo quando veniamo colti
pelle a pelle, quando cadiamo bragia
evaporando goccia a goccia in aria
surreali stille sospese tra banchi;
plateali nel gingillarci balocchi;
esibizionisti, quando planiamo
dalla membrana in fiotti tracimando
algebra impossibile di noi eccitati
... intanto che, sotto, immagino a gioco
che strusciandole t'accavalli cosce
a sprizzarne incendiarie scintille alte
suscitandomi esiziale domanda
se tu l'abbia messo oggi a pizzico su
rosella perizoma. Mi chiedo incauto
che non c'è lavagna più a muro, dici
da dove con gesso grande e turgido
potrei risolverti equazione amore
a più incognite, rappresentandoci
suscettibili di più soluzioni
ammesse dalla passione e promosse:
sì che arditi in funzione venendo
incogniti ci si baci liceali
irrazionali nell'abbraccio, quando
dalla matrice svolazzando in fiotti
fuori con i nostri corpi insceniamo
copie ideali di noi: timidamente
avvinte eccitate, emozionalmente
nella lussuria riviste e stampate.
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