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Confessione di Ciuto Brandini

Sentivo questa cosa avvicinarsi col volto del carnefice
Ero nelle sue mani ma non m’importava
Il vento sulle verande, una bugia
 
Pesante anche la scusa delle orchidee 
-dovevi deliziartene! Diceva-
atti d’accusa con l’indice puntato
 
Che colpa è amare l’uguaglianza?
 
Così ingrigiti dalla cenere, emergenti da cassonetti
Avevo visto-in un’altra epoca però- bolscevichi avanzare
Adesso mi trovo a tu per tu con ritratti sporchi di Lenin
Uno che puzza di rancido tormenta le spalle
Deve essere marmo o un dente di squalo rimasto attivo
 
Non mi aspettavo tanta bufera a cancellare muri dal cielo
E poi un vero russo non lo ero mai stato
Perché bisogna nascere russo e nel trecento
Per sfidare il tempo 
e accendere sulla Moscova il fuoco della Rivoluzione
 
Non sono stato Majakovskji, nemmeno Esenin o Pasternak
Ed in vero trovo difficoltà a piazzare due o tre pezzi forti
Della contemporaneità
Ma su tutto è il cuore ciompo che scuote
Inquilino assurdo col capo chino nell’accidia:
 
“Spogliateci tutti ignudi: voi ci vedrete simili;
rivestite noi delle veste loro ed eglino delle nostre:
noi senza dubio nobili ed eglino ignobili parranno;
perché solo la povertà e le ricchezze ci diseguagliano.”*
*N.Machiavelli Istorie fiorentine (III,13)

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