Scritto da © ferdinandocelinio - Ven, 02/03/2018 - 07:31
Con tanto amore per me stesso
amore estremo tale da farmi impazzire
vorrei gridare al mondo: la poesia è una cosa sacra.
La poesia racimolata dalle strade di quartiere,
la poesia fluviale, quella ingorgo,
la poesia che schiaccia l'occhio a Dio
senza mai nominarlo.
Questa la chiamo poesia liturgica,
dove i poveretti trascinano
carriole piene di fiori benedetti,
dove i diseredati s'improvvisano canzone
,e rifulgono in un ccielo di stenti,
una. poesia dove la Pietà incontra l' Urlo,
io dico a questi poeti: non fermatevi,
suonate quest'armonica a bocca,
stonateci di parole,
perché abbiamo bisogno di queste note spirituali,
perché siamo subbissati dal nulla.
Lo dice l'anti-poeta, il fallito, l'ameba,
che sa impiastricciare solo porcherie,
ma che capisce quanto bisogno abbiamo
d'esprimercii, come possiamo, a modo nostro,
come vera terapia.
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