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Controluce

Pensa
come sia miracoloso quest’affaccendarsi delle vite,
quest’accalcarsi, questo essere  in qualche modo ordinari per vocazione
gli occhi che non tacciono,
l’accendino abusato per accendere alle sette del mattino un sigaro che non è cubano
ma profumatissimo
e la folla non mente
tra le strade di Messina e del Mondo
ed è in qualche modo scontato chiedersi “Perché?”
quest’andare andare e venire
del sudore
e degli umori sconnessi
la mole delle voci
il diario della rifrazione, della contingenza.
Pensa
ma non stare troppo a pensarci
perché la vita ha bisogno del pensiero quanto ne abbia dell'azione
perché devi essere un po’ stratega
quando le nuvole amaranto
la terra
l’intersezione immobile del pistillo
la cecità di Dio
offrono la loro bava alla tua guancia
tu
è lì che al pensiero devi sostituire l'azione.
 
 
 
*
 
 
 
Fu quell’origine peregrina
quel flebile e magro incunearsi dell’amore oltre la battaglia,
dacché le parole son parole
e il sangue della nascita scorre
come ligio progredire
sino alla pietra.
Il mondo è vestito di abiti femminili
e l’uomo,
come oggetto incandescente della resistenza e del futuro
s’attacca a ogni curvatura della clessidra
e tutto ciò che è
laterale, denso, invisibile agli occhi e all’udito;
marmoreo e sabbioso, così sottile da ricordare ironie feroci,
resisterà per sempre.
È la poesia.

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