Scritto da © ferdinandocelinio - Lun, 29/10/2018 - 15:19
avvizzisco
come la bella bianca gardenia
piantata sul davanzale della mia pazzia
che succhia l'ultima luce puzzolente
nel silenzio e nella quiete del pomeriggio,
come Socrate
mentre la sua mente elabora
la morte prima della morte,
il colpo nella bieca prigione,
l'esilio volontario
e questa banda di dannati oggetti
sono insignificanti fino al vomito -
il mio accendino, le sigarette,
il grigio Acer Aspire 5630 del 2007-
sono la notte che buca queste pareti
e mi domando cosa ci sia di necessario
nel fondo del dolore
a cosa serva soffrire se non a prepararsi
a una nuova sofferenza
e nella strada i gatti esalano orribili muggiti
e le nuvole cineree sovrastano la luna
con brutale noncuranza,
il sistema d'illuminazione nel quartiere
è rotto,
l'alluce mi duole,
lo scarico nel gabinetto perde
secrezione bianco-giallastra,
mentre io
lontano dal felice ebetismo diffuso
sto avvizzendo,
adesso,
adesso.
come la bella bianca gardenia
piantata sul davanzale della mia pazzia
che succhia l'ultima luce puzzolente
nel silenzio e nella quiete del pomeriggio,
come Socrate
mentre la sua mente elabora
la morte prima della morte,
il colpo nella bieca prigione,
l'esilio volontario
e questa banda di dannati oggetti
sono insignificanti fino al vomito -
il mio accendino, le sigarette,
il grigio Acer Aspire 5630 del 2007-
sono la notte che buca queste pareti
e mi domando cosa ci sia di necessario
nel fondo del dolore
a cosa serva soffrire se non a prepararsi
a una nuova sofferenza
e nella strada i gatti esalano orribili muggiti
e le nuvole cineree sovrastano la luna
con brutale noncuranza,
il sistema d'illuminazione nel quartiere
è rotto,
l'alluce mi duole,
lo scarico nel gabinetto perde
secrezione bianco-giallastra,
mentre io
lontano dal felice ebetismo diffuso
sto avvizzendo,
adesso,
adesso.
la dinamo del mio cervello
chiede soltanto parole,
i demoni dentro sono prudenti
aberrazioni del SI,
e io non do un significato
a questo quieto dolore,
e sono scarico come un accendino abusato,
ho corna dentro, corna rosse,
e forche e fuoco,
avvizzisco nel cuore,
avvizzisco negli occhi,
mi trasformo,
divento di carta
come l'instabile foglio,
divento di pietra,
nell'anima, nella gola,
e i sogni sono solamente
il percorso per la mia follia,
ho sognato tanto
fino a morire
e ora la bianca gardenia
lacrima e diventa di paglia,
è solo un errore, un altro errore,
l'ultimo errore, l'ultima febbre.
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