Scritto da © erremmeccì - Lun, 28/01/2019 - 14:39
...
corre
nell’intervallo fra le maree
il vento
urla il sole come lama tagliente
implorante affiora uno sguardo
è la fine dei sogni
degli inganni soavi.
...
Dentro un’acqua
- nera e profonda-
s'agitano insonni i tormenti
creature d'incubo
e di desiderio.
Un muto addio
oh, un breve, muto addio
li risucchiasse...
...
Incrostati di pallide muffe
antri s’ergono
battuti dai venti
da flutti di mille tempeste
risuona
nelle notti d'inverno
il muggito del mare
fra le pareti primordiali
e l'urlo di fantasmi senza nome.
...
Ruvido e tondo
è il suo sguardo
come luna nel cielo di luglio,
insopportabile
la barriera
del suo cupo bagliore.
Nascerà
in quel fondo d’abisso
di pozzo infinito
un mormorio d’aurora
l’applauso di un nuovo mattino?
...
Strisciano
sotto un cielo di bronzo
giorni senza luce
senza battito profondo.
In assenza di vento
ammaina le vele
con un singulto violaceo
la sera.
...
Resta, a volte,
nella fessura di una palpebra
il frammento di un astro
infinità di mondi
e di clessidre capovolte
raddrizzate
impazzite
sciami d'attimi
battiti
intersiderali.
E’ saltata ormai
la lotteria del Tempo
e più non torna il calcolo
delle nubi e dei sassi
e dei segni nel cielo
e sull'acqua
di morte paludi.
A vuoto
girano i giorni.
...
Fra le mani ormai
fogli sgualciti
carte di vento
(volano via
e con sé trascinano
la coscienza del segreto)
i castelli sull'altra riva
i palazzi, i bastioni turriti
sono solo magici inganni
di una Fata Morgana
annoiata.
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